Italia, il bel Paese è anche virtuoso
Aggiornamento: 2 set 2021
Il rapporto dell’Ispra non mente: negli ultimi 15 anni l’Italia si è mostrata Paese virtuoso e sostenibile, attraverso la continua e costante promozione dell’utilizzo di energie rinnovabili.

Ma andiamo nel dettaglio tenendo conto dei numeri, secondo il resoconto sopra citato e denominato “Indicatori di efficienza e carbonizzazione del sistema energetico nazionale e del settore elettrico”
La produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è aumentata del 23,5%, in particolare il confronto è tra l’anno solare 2005 dove il consumo registrato era del 16% al 2019 che ha visto numeri come 39,5%, e che nel particolare ha testimoniato un incremento delle fonti eolica e fotovoltaica, ma non solo, per lo stesso periodo le emissioni di gas serra sono diminuite del 28,5% per unità di PIL
Si può dunque iniziare a parlare di un vero e proprio processo di decarbonizzazione dell’economia nazionale.

Ma quali sono i dati relativi al post Covid-19?
In Italia fine 2020 risultano a pieno regime 95.000 impianti deputati alla produzione di energia da fonti rinnovabili, di questi circa 936.000 sono rappresentati da impianti fotovoltaici e 57.000 da eolici per una potenza che complessivamente raggiunge i 56GW, una parte di questi è rappresentata anche da altre fonti minori come quella idraulica, la geotermica e il settore bioenergetico.
Uno dei dati più entusiasmanti è costituito dalla constatazione che il Covid-19 ha mietuto una vittima precisa: il consumo petrolifero e dunque il consequenziale consumo di fossile.
Enea nella sua analisi trimestrale ci riporta i seguenti dati durante il lockdown: -30% rispetto a marzo 2019, -45% rispetto ad aprile 2019.
Post riapertura il calo si è ridimensionato, tuttavia il trend negativo è stato confermato arrivando a settembre 2020 ad un -7% il calo si è poi ridimensionato al -29%.
Un trend di attenuazione che è quindi proseguito a giugno (-18%) e ancor più nei mesi estivi: -14% a luglio, -11% ad agosto, -7% a settembre.
Grande risultato del quadro pandemico è stato anche la flessione negativa, seppur contenuta, della domanda di gas, calata dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, in favore dell’utilizzo del termoelettrico che ha toccato il +30% per gli usi industriali.

Non è un caso se Edison, chiuda in positivo il bilancio del 2019, da subito si è infatti impegnata per la transizione energetica in Italia, al punto che oggi il suo parco di produzione di energia elettrica è rappresentata dal sistema CCGT ovvero un mix di impianti termoelettrici a ciclo combinato, idroelettrici, solari ed anche eolici.
Nel settore eolico, fotovoltaico e idroelettrico solo per il 2019 Edison può vantare:
L’acquisizione di 216 Mw di potenza fotovoltaica
Completamento e messa in funzione di 8 impianti eolici e fotovoltaici dislocati tra Sicilia, Campania, Abruzzo, Basilicata e Puglia
L’essere diventato il secondo operatore eolico in Italia consolidando 922MW di capacità
L’avvio di un nuovo cantiere fotovoltaico da 4,5 MW ad Agira in Sicilia
Incremento della fornitura idroelettrica grazie allo sviluppo organico di impianti green-field
Conclusione di un nuovo cantiere in Lombardia per 4,5 MW
Progettazione di due impianti in Val d’Aosta i cui uno da 2MW e un secondo da 500 kW
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