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QR Code, un ponte tra reale e virtuale

  1. Il QR Code nel mondo

  2. Storia del QR Code

  3. Codice a barre VS QR Code

  4. Potenzialità e applicazioni del QR Code


Secondo BlogQuality le ultime statistiche europee riportano che in Europa oltre il 40% della popolazione scansiona un QR Code con cadenza settimanale. L'utilizzo del QR Code è infatti diventata una delle più potenti strategie comunicative del nostro millennio.

In apparenza è un semplice quadrato che, in era pandemica, ha consentito di limitare i contatti fisici allo stretto necessario, per altri un appoggio alla battaglia ambientale contro la deforestazione e la produzione eccessiva di carta, ma gli esperti lo sanno che i quadratini bianchi e neri che compongono il quadrato bidimensionale contengono una quantità di informazioni sorprendente.

Ma il quick response code o codice a risposta rapida (QR Code), è tutto fuorché un’innovazione dell’ultima ora.

Il Codice QR ha visto infatti luce negli anni 90’ quando l’azienda sussidiaria della Toyota, la Denso Wave lo mise a punto nel 1994 con il fine di avere un metodo di tracciamento per le componenti del settore automotive.

Il suo fratello maggiore è il codice a barre, che secondo Alfacod è il simbolo grafico più utilizzato al mondo al fine di identificare i prodotti in vendita , le sue linee bianche e nere rappresentano infatti la carta d'identità di un prodotto o di un articolo, dal momento che ne contengono tutte le informazioni utili per garantirne l'identificazione e la tracciabilità.

Ma allora perché il classico codice a barre ad un certo punto è divenuto obsoleto?

Nonostante le similarità evidenti tra i due, tra le quali il funzionamento, la struttura li rende due sistemi distinti le cui differenze sono abissali, Il classico codice a barre è infatti monodimensionale, ciò significa che reca in sé la capacità di contenere e dunque trasmettere, un massimo di 20 caratteri di testo rendendo minori le informazioni trasmesse e costringendo dunque ad una scelta tra quelle più salienti e quelle che lo sono meno, il QR Code, è invece di tipo bidimensionale, che in termini quantitativi comporta la possibilità di incorporare al suo interno un massimo di 7.089 caratteri numerici o 4.289 alfanumerici , ed ovviamente in termini qualitativi ciò significa poter offrire una quantità di informazioni che spaziano dal generale a quelle più specifiche.

Altra differenza importante tra i due, sta nella facilità di poter accedere a questo tipo di informazioni, infatti se per la scansione codice a barre è necessaria una luce laser specifica che rende quindi le informazioni accessibili a pochi, le informazioni contenute nel QR Code sono invece rese decifrabili dalla telecamera di un semplice smartphone.

Secondo CommunicationActione, sono chiare a tutti sia la sua straordinaria potenzialità, sia le opportunità che il QR Code offre quando applicato all’ambito del marketing e della comunicazione.

La nota agenzia di pubblicità digitale lo ha infatti già utilizzato all’interno di campagne di marketing b2b, questo perché la scansione interattiva può effettivamente trasportare un prospect in pochi istanti all’interno della propria realtà aziendale, vi è infatti la possibilità di integrarlo anche nelle campagne social, sui gadget aziendali, nei volantini cartacei e oltre mostrandosi così un mezzo integrabile nelle strategie di lead generation.

Non solo, in realtà il Qr Code è utile anche nelle strategie di marketing b2c, in quanto consente di migliorare la customer experience del cliente attraverso approfondimenti tecnici su un prodotto, o chicche come lo smaltimento del packaging, finanche per mettere in evidenza sconti o programmi fedeltà, o ancora, per promuovere speciali programmi di sconti e offerte riservati a chi scansiona il QR Code, video-tutorial o istruzioni per mettersi in contatto in modo rapido con il team di assistenza clienti.

Il settore turistico, fortemente in sofferenza post pandemia e deve molto al QR Code che si è dimostrato un’arma utile al fine di coinvolgere attivamente i visitatori, regalando esperienze a 360° in grado di rendere playground la realtà fisica, aiutando nelle prenotazioni di attività, gestendo anche il numero di accessi monitorando le presenza, offrendo mappe interattive e favorendo immersioni nella realtà aumentata.


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