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Rincaro bollette: conosci il mercato energetico e salva il portafoglio

Aggiornamento: 13 gen 2022

Se è vero che l’aumento dei costi della luce e del gas è inevitabile, allora è il momento di conoscere meglio il quadro nel suo insieme, per capire cosa cambierà e come tentare di ammortizzare rischi e danni connessi.


Come annunciato da inizio luglio 2021, ad ottobre del medesimo anno il costo delle materie prime, nel caso specifico di luce e gas, prevederà un aumento importante per tutta l’utenza italiana.


L’incremento avrà come protagonista in primis gli utenti del mercato tutelato che non gioveranno del Decreto Salva Bollette, il quale, come ormai noto, ha cercato di operare sul taglio degli oneri di sistema, ma che inevitabilmente subiranno il costo dell’aumento della materia prima sui consumi domestici, si salveranno in parte, gli utenti del mercato libero che riceveranno offerte a prezzo fisso.



Cause dell’aumento


Il Decreto Energia promosso dal Governo Draghi, poco ha potuto fare sul rincaro annunciato delle bollette, ammortizzazione che come già detto, è riuscita solo in parte a salvare solo un segmento del mercato, non potendo risparmiare però quello appartenente al segmento tutelato.


Le cause del rincaro danno spazio ad un’ampia premessa sul reale funzionamento del mercato energetico, dinamica non ancora chiara e palese a tutti.


L’energia elettrica quotidianamente viene acquistata dai fornitori del mercato, gli stessi poi la rivendono agli utilizzatori finali, ed il prezzo al quale l’energia viene venduta viene classicamente fissato in chilowattora, i famosi kWh, per quanto riguarda la luce, e standard metro cubo, o Smc, riferito al gas ed in un determinato arco temporale.


Il fornitore ha inoltre l’onere di essere garante, per tutto il periodo di riferimento contrattuale, del rifornimento delle materie prime richieste dall’utente finale.

Ovviamente il fornitore deve ottenere un guadagno dall’acquisto delle materie prime, beneficio che può raggiungere solo grazie allo scarto rispetto il prezzo finale offerto al consumatore.

Inoltre per riuscire ad essere competitivi sul mercato i fornitori comprano l’energia elettrica in esubero così da arginare eventuali picchi di prezzo.



Ma attualmente lo scenario mondiale vede una disponibilità energetica notevolmente diminuita, e che dunque non permette di mantenere un rapporto positivo tra le spese ed i guadagni.


Ma perché oggi nasce questa difficoltà di reperimento della materia prima?


A differenza del vecchio continente, i Paesi in via di sviluppo economico, quali Asia e Sud America, hanno una grande richiesta di importazione di materie prime che pagano a prezzi notevolmente superiori rispetto quelli europei, di conseguenza i produttori, sono orientati a dare la precedenza a 360° a questa fetta di mercato altamente redditizia.




Altro dato da tenere in considerazione, è il processo che si è messo in campo in seguito al lockdown pandemico, che successivamente alla sua fine, ha visto ripresa veloce e intensiva delle attività produttive, che impegnate nel tentare di recuperare i mesi di fermo, hanno causato visto un aumento generale del fabbisogno energetico.

Sorge spontaneo allora chiedersi:“Ma se la richiesta energetica riguarda in primis il gas, perchè ad aumentare è anche il costo dell'energia elettrica?”

A non tutti è noto, ma una delle principali fonti energetiche, deputate alla produzione di elettricità non deriva da fonti rinnovabili, bensì dai vecchi combustibili fossili, ed è proprio il gas metano.

Risulta allora sempre più urgente e necessario investire nello sviluppo di energia pulita, derivata ovvero da fonti rinnovabili.

Riprendiamo le parole di Antoine Arel, co-fondatore di Selectra Italia:

“I governi dei vari paesi si stanno attivando con interventi mirati per contenere gli aumenti: il governo spagnolo ha approvato una manovra da 4 miliardi di euro per abbassare “l’imposta speciale" sulla luce, il governo francese sta ipotizzando di aumentare il sostegno alle famiglie economicamente fragili con i “voucher energetici”. In Italia infine, l’intervento del governo sugli oneri di sistema, mirato a contenere gli aumenti in bolletta della luce per il quarto trimestre del 2021, permetterà a chi sia rimasto ancora sul Mercato Tutelato di avere un incremento più contenuto della propria spesa per l’energia elettrica.”

Paradossale, in senso positivo, è invece la situazione per chi ha bloccato un’offerta a prezzo fisso sul mercato libero.

In questo caso infatti i consumatori si ritroveranno addirittura con una bolletta più bassa rispetto al terzo trimestre grazie al mantenimento del medesimo prezzo dell’energia, ma godendo in più anche dell’effetto positivo del taglio degli oneri.

I consumatori rimasti con il Servizio di Maggior Tutela potranno comunque correre ai ripari passando al Mercato Libero e bloccando un prezzo fisso per i prossimi mesi, che, nel caso si dovesse scegliere tra le offerte più convenienti, è del circa 40% più basso rispetto a quello previsto per la Maggior Tutela.



Come evitare allora l’aumento in bolletta?

È optare per il mercato libero, sottoscrivendo un contratto a tariffa bloccata per 12 o 24 mesi, evitando così il salasso degli incrementi delle materie prime, secondo il portale informativo LuceGas.it, grazie a questo escamotage, gli utenti del mercato libero solo lo scorso anno solare sono riusciti a risparmiare un totale di 300€ in bolletta così suddivisi: 130€ annui riguardanti l’offerta luce e 170€ per quelle gas.



Oggi tra i fornitori di riferimento, Edison propone delle offerte allettanti, un esempio è Edison Sweet per chi decide di optare per un’offerta che include sia il gas che la luce, arrivando a far risparmiare il consumatore che blocca il prezzo a 24 mesi il 40% sulla materia prima gas e il 30% per la componente energetica.

Per maggiori informazioni sulle offerte di Edison clicca qui


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