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Retail, tutte le tendenze per il 2023

  1. Il retail nel 2023

  2. Le 5 Tendenze del mercato al dettaglio

  3. La rete dei media al dettaglio

  4. Frictionless

  5. Full Immersion - retail immersivo

  6. CDP

  7. Le catene di approvvigionamento green

  8. Investimenti digitali

  9. Opportunità d'investimento 2023



Il 2023 è iniziato con il botto, le nuove esperienze online e in negozio sono ancora una volta al centro dell'attenzione perché il consumatore è resiliente!

Nonostante le pressioni inflazionistiche sui prezzi, gli aumenti dei tassi di interesse e i fattori geopolitici sfavorevoli siano continuati a crescere, l’attenzione al cliente ma soprattutto quella rivolta alle sue preferenze ed ai suoi percorsi d’acquisto, è un tema tornato centrare per tutti i rivenditori

Secondo RIS i principali eventi di vendita al dettaglio sono straripanti (ad esempio, ShopTalk, GroceryShop). Cyber ​​Five (weekend del Ringraziamento-Cyber ​​Monday) EnsembleIQ in collaborazione con AWS ha prodotto uno studio grazie al quale è emerso che nel mondo del retail tecnologico al dettaglio circa l'87% dei dealer ha dichiarato di aspettarsi di mantenere o aumentare la spesa del budget riservato al perfezionamento tecnologico nel 2023.


Quali saranno le tendenze del mercato al dettaglio del 2023? Eccone svelate 5


La rete dei media al dettaglio, è una forma pubblicitaria onte-to-one su larga scala, grazie alla quale viene consentito ad ogni dealer di poter capitalizzare i propri dati a vantaggio di ogni consumatore, proponendo offerte sempre più pertinenti, dunque in linea con le specifiche esigenze, è che viene erogata durante l’acquisto nei negozi digitali (ma anche quelli fisici) e avviene solitamente tramite l’invio dell’ufficio marketing di sms o newsletter.

Questa formula permette così di migliorare il coinvolgimento complessivo del consumer in tutto il suo percorso d’acquisto nella proprietà del dealer.

Il messaggio pubblicitario viene prodotto in seguito all’elaborazione del profilo del consumatore che è disegnato nel totale rispetto della privacy.

I marchi CPG ricevono infatti informazioni che riguardano l’analisi sull'efficacia degli annunci e possono modificare la loro creatività e strategia pubblicitaria più ampia in base ai risultati in tempo reale.

Le reti di media al dettaglio consentono di impostare le dinamiche di vendita in modo che il dealer divenga un rappresentante delle vendite del marchio ma anche dell’'acquirente.

La stima riportata da Coresight Research è che l'industria globale dei media al dettaglio raggiungerà un totale di 75,1 miliardi di dollari, con un aumento dell'80,1% rispetto al 2021, rendendolo uno dei canali pubblicitari in più rapida crescita.

Inoltre il sondaggio dell'agosto 2022 di Coresight Research svela che tra i dealer statunitensi che attualmente dispongono di capacità di vendita al dettaglio, il 52,6% attribuisce una crescita annuale del fatturato di almeno il 10% ai media al dettaglio, tra questi i dealer coinvolti sono quelli di Best Buy, Carrefour, eBay, Gap Inc, Home Depot, Lowe's, Kohl's, Kroger, Macy's, Michaels, Nordstrom, Sephora, Target, Ulta Beauty, Wayfair e Williams-Sonoma.


Il Frictionless (no attrito) significa assicurare un’esperienza fluida diacquisto, sia online che in store, ogni percorso ha infatti dei touch point negativi che si traducono in una forma di attrito che non rende piacevole l’esperienza al consumatore è che si traduce in un fallimento della vendita, perciò i rivenditori vogliono rimuovere quanto più possibile i fattori che online o in negozio creano delle difficoltà nella gestione del processo cliente e nella customer care.

Nel 2022 l’86% dei consumatori ha infatti abbandonato il negozio a causa di file interminabili alla cassa che si è tradotto in una perdita di 3 miliardi di dollari in 12 mesi, di questi l’85% ha definito molto importante il momento del pagamento sia in termini di tempo che in termini relazionali.

Ovviamente questo dato non deve tradursi come un incentivo al licenziamento dei commessi in favore dell'utilizzo esclusivo di casse automatiche, bensì in investimenti volti all’implementazione di strumenti tecnologici, quali anche le casse automatiche, con il fine ultimo di permettere alla forza vendita già presente in negozio di poter curare altri dettagli importantissimi per la trasformazione del prospect in cliente e/o per la fidelizzazione del cliente acquisito.


Il retail immersivo è stato definito come il miglioramento delle esperienze di acquisto dei consumatori con funzionalità tecnologiche in negozio (ad esempio, con app, codici QR, realtà aumentata, display interattivi, ecc.) e/o online (ad esempio, con prove virtuali , anteprime di prodotti 3D, ecc.).

Delle aree secondarie all'interno della vendita al dettaglio immersiva, la personalizzazione, lo shopping in live streaming e i negozi virtuali sono stati i più riconosciuti, mentre la prova virtuale, le esperienze aumentate in negozio e il metaverso erano meno familiari su come dar loro vita in una strategia di vendita al dettaglio.

Una ricerca prodotta da EnsemblelQI il 75% di acquirenti appartenenti alla Generazione Z dopo aver giocato ad un videogioco ha acquistato un oggetto digitale, dichiarando inoltre che i brand dovrebbero sfruttare il metaverso per vendere i propri prodotti, il 60% di questi dopo aver effettuato un acquisto si è detto convinto che ne effettuerà altri in futuro.

Da questo studio è emerso che l'utilizzo della realtà aumentata (AR) per visualizzare un prodotto in 3D può aumentare la conversione del 94%.


Conosciuta con il suo acronimo CDP, la Customer Data Platform si tratta di una piattaforma tecnologica che crea una visione del cliente persistente e unificata, ovvero una vista singola dell'attività del cliente a 360° grazie all’estrapolazione che ne consente la creazione di un unico profilo. Questi dati vengono ottenuti quando il cliente compie delle specifiche ricerche online, ad esempio quando cerca uno specifico prodotto sperando in una soluzione conveniente e dunque utilizza la stessa parola chiave all’interno di diverse piattaforme, ricercando coupon o sconti associandovi il nome di un brand o di un prodotto famoso o partecipando alle discussioni presenti sui social e rilasciando recensioni.

Uno studio di Gartner mostra che poco più del 10% dei brand ha una visione globale dei propri clienti, inoltre solo il 5% di questi utilizza i dati ottenuti per far crescere e potenziare il proprio business.

I CDP stanno alimentando nuove strategie di marketing solution, l'opportunità di conoscere il cliente, servirlo con consegne a domicilio, imparare dalle sue esigenze e mantenerlo coinvolto attraverso canali social è una tendenza soprattutto per il b2c riguardante le piccole imprese come i classici negozi di quartiere, sono perciò destinati a divenire i protagonisti del retail 5.0.


Successivamente alla crisi pandemica, blocchi in Cina, guerra in Ucraina che hanno comportato blocco dei canali, carenza di materiale e anche di forza lavoro, trasporti e logistica, ovvero la strategia complessiva della catena di approvvigionamento, sono stati il focus del ciclone del retail.

Un'interessante inchiesta di McKinsey ha messo in luce il rischio legata alla poca visibilità e conoscenza dei propri fornitori, confermando che la gestione del rischio legata a queste due variabili è divenuta una priorità fondamentale come anche il procurarsi dei fornitori alternativi così da essere sicuri di poter soddisfare le richieste dei propri clienti e assicurando una continuità nella catena di fornitura.

A sentire le utlime voci, ad aumentare sarano i rapporti b2b a Km0 e che assicureranno opzioni di consegna sostenibili in termini ambientali.

Il 39% dei consumatori secondo Descartes si mostra molto attento alle politiche di vendita in linea con le ideologie green affermando di prendere "regolarmente" o "sempre" decisioni di acquisto basate sull'impatto ambientale dell'azienda o del prodotto, includendo in queste l’utilizzo veicoli elettrici per le consegne a domicilio, la predilezione di fasce orarie di consegna verdi, negozi che risparmiano su fattori quali elettricità e gas etc…


Il tema del cloud non poteva rimanere escluso dalle considerazioni riguardanti le tendenze del retail 5.0

I rivenditori su piccola e larga scala hanno infatti già iniziato importanti investimenti IT di rilevanza, scommettendo nel commercio digitale generato dalla prima ondata di Corvid-19 e che sono stati ampiamente ripagati.

Nonostante ciò nel 2022 molti dealer hanno ammesso di avere ancora delle difficoltà ad entrare nell’ottica del digitale e di sentirsi smarriti e confusi, non sapendo da dove iniziare per togliere i nodi al bandolo della propria matassa.

Secondo RIS all’alba del 2023 l'80% delle vendite riguarda ancora i negozi fisici che si dicono diffidenti al digitale, inoltre molte delle soluzioni digitali in essere, risultano oramai obsolete rispetto alla mentalità sempre pià smart del consumatore mostrandosi così ostiche anche per il rivenditore che si sente in difficoltà di gestione. La differenza si fa sentire con i rivenditori più giovani che appartengono alla fascia dei nativi digitali e che sono cresciuti con la mentalità cloud-first in grado cioè di sfruttare la capacità del cloud di scalare e coinvolgere i clienti in modo dinamico. I dealer dovranno correre verso l’innovazione più rapidamente al fine di padroneggiare un ambiente operativo omnicanale, con l'obiettivo di fornire la migliore esperienza di acquisto possibile riducendo l'attrito durante il percorso del cliente e unendo canali tradizionalmente distinti in modo che i clienti possano spostarsi senza problemi tra di loro rispettando la promessa dell' omnicanalità.


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