Orto Botanico Hi-Tech
Nel 1945 finanziato dalla storica Università patavina e sotto il volere unanime del Senato della Repubblica di Venezia, nasce a Padova l’Hortum Semplicium, con lo scopo di raccogliere in un unico luogo piante ed ed erbe officinali provenienti da tutto il mondo, da studiare e da cui trarre i medicinali necessari per curare le patologie note nel XVI secolo.
Nel 1977 l’Orto Botanico diviene Patrimonio Mondiale dell’Umanità, arrivando a contenere oltre 6mila piante, un ecosistema fragilissimo che è stato gelosamente protetto e curato per oltre 500 anni e che oggi, con grande coraggio apre le sue porte alla tecnologia inaugurando il Giardino delle Biodiversità.
Una serra immensa con pilastri completamente hi-tech composta da un padiglione le cui vetrate toccano i 18 m di altezza, dotata di un sistema di climatizzazione avveniristico a basso consumo.
La tecnologia è stata essenziale al fine di realizzare un microclima che consente la creazione di un ecosistema complesso e delicato volto ad ospitare 1.300 specie vegetali, suddivise in 5 slot ciascuno dei quali rappresentativo di una particolare situazione climatica del nostro pianeta.
Riportando le parole dell’architetto Strapazzon a Il sole 24ore:
“ Queste serre, grazie all’alta tecnologia, sono dei veri e propri polmoni, ovvero,respirano, purificano l’aria, generano energia e trattengono l’acqua.”
Ogni ambiente è controllato da sonde impostate sull’esigenza delle piante, le acque piovane vengono recuperate da speciali vasche esterne e integrate ad un pozzo artesiano il quale recupera acqua a 284 m di profondità garantendo una temperatura di 24° necessaria per le piante tropicali, sono proprio le piante che reagendo alle condizioni ambientali, e quindi rilasciando anidride carbonica e ossigeno, inviano una serie di segnali ai sensori che tramite uno specifico software li coordina e dà loro l'input per regolare la temperatura, l’apertura e la chiusura delle vetrate.
Dunque tutta la superficie esterna simula gli effetti di una gigantesca foglia abbattendo l’inquinamento atmosferico, la copertura invece è stata realizzata con cuscinetti di ETFE la cui forma permette la dispersione del calore.
La fantasia viene animata dalla visione di questo immenso spettacolo, tuttavia la biodiversità non è mai lasciata a sé stessa, bensì viene divulgata e spiegata attraverso un avanzatissimo sistema tecnologico formato dall’integrazione di reperti originali, grafiche in 3d, guide 2.0 fruibili da smartphone e tablet.
Tutta la struttura è hi-tech i visitatori durante la visita possono infatti interagire con i percorsi espositivi tramite un’app per Android e iOS, grazie alla tecnologia iBeacon che permette l’attivazione di una vera e propria enciclopedia quando si passa vicino alle piante.
Ma non solo, ogni visitatore potrà avere un’anteprima della vista sul web grazie a wikiorto
e per rimanere in connessione con le piante, al termine della visita sarà possibile scaricare l’app entrando a far parte di una comunità virtuale legata all’Orto Botanico.
“L’Orto Botanico di Padova è all’origine di tutti gli orti botanici del mondo e rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. Ha largamente contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, in particolare la botanica, la medicina, la chimica, l’ecologia e la farmacia”.
Nature & Nurture, Innovazione & Digitalizzazione
Be1 ringrazia Padova per averci regalato questo immenso polmone naturale.
