Metaverso e TLC: prepararsi per non rimanere indietro
Partiamo dalle basi che non vanno mai lasciate per scontate: Che cos’è il Metaverso? SecondoKey4biz rispondere a questa domanda richiede la conoscenza del nostro interlocutore ma soprattutto al settore al quale ci si sta rivolgendo!
Digital360 in un articolo dello scorso giugno ci racconta come l’origine del termine sia da far risalire alla tradizione cyberpunk “Snow Crash” del 1992, e che oggi torna in auge in seguito al battesimo della piattaforma social Facebook, oggi rinominata Meta, che sottolinea come il Metaverso sia un’evoluzione di internet e non un suo sostituto.
Il Metaverso non è un concetto semplice da snocciolare, perché include la descrizione di mondi che sono virtuali e reali contemporaneamente e che in comune paradossalmente hanno un fattore: la connessione.
Se dovessimo attenerci alla definizioni tradizionali, il Metaverso è un mondo 3D virtuale, immersivo, interattivo ma soprattutto condiviso, all’interno del quale ogni dominio ha una sua struttura e significato particolare, o almeno questa è l’idea proposta nell’era dell’ambient computing, che accetta la possibilità che esista un universo parallelo in cui ciascuno di noi non è più l’utente di un computer ed il computer non è più un semplice mezzo o una macchina, bensì si parla di un vero e proprio nodo che collega ogni utente tra due mondi e che crea una realtà mista che prende forma nell’aforisma “ Always on, always connected” restituendo un significato concreto all’anagramma IA (Intelligenza Artificiale).
Come si colloca il futuro in termini di forza lavoro in questo nuovo ecosistema?
È ovvio ma non chiaro, il Metaverso ridefinirà, anzi sta già donando nuove regole e ritmi al mondo lavorativo, attraverso la costruzione di modelli ibridi che vedranno anche in tempo reale la creazione di nuovi e accentuati modelli emotivi che si tradurranno in maggiore produzione, ovviamente tenendo sempre conto delle infinite possibilità che questa nuova realtà è in grado di offrire e che possono essere sfruttate al fine di essere monetizzate in maniera specifica e differente per ogni settore.
Perché il settore TLC è guardato con la lente d’ingrandimento quando si parla di Metaverso?
Il settore TLC sarà il protagonista destinato a traghettarci in questa nuova realtà e, secondo PuntoInformatico.it il 5G sarà il punto di riferimento di tutti gli utenti del Metaverso!
Non è un caso se Xiaomi ha depositato marchi al fine di inserirsi a pieno regime in questo nuovo universo.
Le apparenze ingannano e se di primo acchito potrebbe sembrare che questi non abbiano nulla in comune, in realtà 5G e Metaverso sono una coppia che scoppia, a sottolinearlo è uno studio condotto da Ericsson una società svedese operante nel settore TLC.
I dati riportati lasciano emergere che 6 utenti su 10 ritengono fondamentale la tecnologia 5G per riuscire ad essere inserito all’interno del Metaverso, in quanto solo grazie ad una buona connessione dati si riesce a raggiungere una prestazione tale da godere del suo potenziale.
Secondo Ansa.it la IA sarà uno strumento cruciale nella raccolta ed elaborazione dei dati a livello mondiale, per questo, nonostante la rete 5G non risulti ancora largamente diffusa, specialmente nel territorio italiano dove ancora esistono delle difformità importanti, sono già partiti i primi test per il 6G che viene già definito lo standard del futuro.
Questo perché velocità non sarà una semplice richiesta ma fattore chiave del futuro, indispensabile per svolgere tutte le attività quotidiane spaziando da quelle lavorative a quelle ludiche, prestazioni che non possono essere assicurate dal solo utilizzo della rete 5G che può arrivare ad elaborare un massimo di 2 giga al secondo.
La connessione di sesta generazione invece, promette il raggiungimento di 1000 giga ogni secondo, ovvero 1 terabyte, al punto che è già stato coniato un nuovo termine: tera-economy che si spera diventi effettivamente operativa entro e non oltre il 2029.
Perché la velocità è destinata a cambiare la visione della realtà?
Maggiori prestazioni significa minore tempo di risposte e di latenza, ovvero avverrà un vera e propria integrazione tra mondo fisico e virtuale.
Come? se ad esempio oggi per avere una risposta da internet o da qualsiasi ambiente virtuale vi è un certo tempo di attesa tra l’avvio del comando e la sua risposta, con l’avvento del 6G le interazioni diverranno istantanee, si parla infatti di Ubiquitous computing, ovvero la presenza di dispositivi sempre connessi e perfettamente integrati con la quotidianità che renderanno l’uomo costantemente in grado di ricevere e scambiare informazioni.
La nostra Penisola ovviamente non è indietro o estranea alla ricerca inerente il 6G, il Politecnico di Torino in collaborazione con TIM e l’Università di Pisa stanno testando l’applicabilità del suo potenziale tramite il programma europea Hexa-X rientrante in Horizon 2020
L'ubiquitous computing, la presenza di dispositivi connessi perfettamente integrati con la quotidianità, darà all'uomo modo di recepire informazioni in qualsiasi istante, tramite interfacce digitali a cui sarà facile accedere. L'Italia non è estranea alle sperimentazioni sul 6G. Tim, il Politecnico di Torino, l'Università di Pisa e altri atenei stanno testando il nuovo standard, agganciandosi al programma europeo Hexa-X che fa parte di Horizon 2020.
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