Marketing e Comunicazione
Aggiornamento: 2 set 2021
Non c’è marketing senza comunicazione, non sarebbe possibile trasmettere un messaggio al mercato senza la potenza di un buon mix di capacità oratorie e persuasive, ma soprattutto queste sarebbero inutili se alla base non fossero veicolate da un efficace atto comunicativo.

Eppure i due termini per lavorare sinergicamente non debbono mai sovrapporsi.
Il marketing è infatti lo studio analitico del mercato in cui si intende operare, dei competitors presenti, del prezzo e della qualità del prodotto che si propone.
La comunicazione ha il fine di divulgare al mercato l’esistenza di un prodotto/servizio, riuscendo a trasmettere i valori inerenti al brand, i benefici e la convenienza del prodotto.
Dunque fare marketing significa fare una profonda e accurata analisi di mercato, prendere in considerazione i punti deboli della propria azienda o del prodotto e puntare a mettere in luce i vantaggi.

Comunicare invece, significa tenere conto delle ricerche svolte precedentemente, e confezionare un messaggio comunicativo ad hoc decidendo anche quello che sarà il canale preferenziale per inviare tale messaggio.
Potremmo così dire che il marketing serve a conoscere e comprendere bisogni e necessità del consumer, la comunicazione ad instaurare un dialogo.
Il compito del marketing è quello di rendere noto alle masse l’esistenza di un prodotto a livello identitario, ciò significa mettere in atto un processo di conoscenza del brand, al fine di rendere nota l’esistenza di un’azienda e poterla rendere unica ma soprattutto distinguibile dai suoi competitors.
In ogni caso, l’intenzione sulla quale costruire la divulgazione del messaggio deve essere a misura di target, ovvero deve tenere conto del pubblico di riferimento, così da utilizzare il giusto tono of voice, o per dirla in termini di generazione Z, entrare nel giusto mood, con il fine di persuadere un consumer generico a divenire acquirente.

Per fare ciò bisogna ragionare su obiettivi comunicativi tenendo conto della fase del funnel in cui ci si trova.
Se ad esempio un’azienda è nella fase TOFU marketing, dovrà concentrare gli aspetti comunicativi tenendo conto di due parole chiavi: interesse e motivazione.
Ciò significa lavorare sugli aspetti percettivi del brand o del prodotto,facendo associare immagini mentali positivi al proprio brand, suscitando curiosità e facendo avvertire l’idea di utilità che stimola inevitabilmente l’esigenza di una necessità che va soddisfatta con urgenza.
Il proferssor Scott M. Cutlip nel suo manuale Effective Pubblic Relations (1953) ha individuato le 7c della comunicazione
Completezza: essere precisi e puntuali nelle informazioni fa sì che il ricevente si senta rassicurato, ma soprattutto che avverta di possedere ogni dato a lui necessario. eviterà così di porre quesiti tesi ad allungare il processo
Concisione: essere dettagliati nel messaggio fa sì che il cliente possa focalizzarsi sulle informazioni a lui utili rendendo più snello e veloce il processo decisionale
Considerazione: tenere conto del target di riferimento è fondamentale per capirne i bisogni e soddisfarli, ma soprattutto per rendere il messaggio più familiare e dunque accettabile.
Concretezza: mostrare i fatti significa rendersi attendibili
Cortesia: creare la giusta atmosfera, mettendo a proprio agio l’interlocutore semplifica rende il messaggio più accettabile
Chiarezza: il messaggio deve essere d’impatto e dunque semplice per essere realmente compreso, ovviamente lessico e concetti debbono andare di pari passo
Correttezza: cercare di evitare refusi, errori grammaticali o sintattici. L’educazione la cultura sono infatti valore fondamentale per il buyer
Comunicare e vendere: un puzzle che unisce cuore e cervello