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La truffa telefonica cresce con il rincaro dei prezzi in bolletta

Aggiornamento: 13 apr 2022

Mondo TLC ed Energia, con il rincaro dei prezzi aumentano le truffe!


La truffa telefonica esiste oramai da anni, ma con il rincaro delle bollette e l’aumento generico del carovita queste sono esponenzialmente aumentate.


In particolare, falsi operatori telefonici si dichiarano moschettieri del risparmio, fingendosi dipendenti di determinate società, telefonando senza alcun preavviso e comunicando all'utente inesperto improvvisi aumenti, arrivando subito dopo a proporre tariffe o cambi operatori e che - dai loro annunci - sembrano improrogabili, ed in molti casi, arrivando addirittura a promettere la mancanza del pagamento di eventuali penali al cambio di contratto.



Il punto cruciale non sono solo i fastidiosi ripetuti e non richiesti tentativi di contatto - che avvengono spesso in orario pausa pranzo o ad orario di cena - bensì il problema più grande è che basta un “Si” telefonico estrapolato da domande apparentemente innocue - e che viene registrato senza aver richiesto e ricevuto alcun consenso - affinchè l’utente si ritrovi una bolletta da gestore diverso.

Nel 2022 fioccano così le denunce da parte dei consumatori di forniture attivate ma non richieste realmente.


Molti utenti non lo sanno, ma la legge italiana (art. 51 comma 5, Codice del consumo) prevede la possibilità di richiedere all’operatore o società che lo contattano di identificarsi chiaramente, al fine di poter essere sicuri di parlare con il proprio gestore, inoltre ogni utente assolutamente rifiutarsi o astenersi dal fornire dati sensibili come il proprio POD (punto di consegna ) e PDR (punto di riconsegna).


Cosa sono nella pratica POD e POS e perché bisogna esserne gelosi?


POD e POS, sono due codici alfanumerici correlati alla propria fornitura di energia elettrica e gas naturale, l’equivalente del codice fiscale presente sulla nostra tessera sanitaria e vengono assegnati alla nascita della fornitura energetica.

Il raggiro dei codice POD avviene in caso di fornitura elettrica mentre quello PDR per quanto riguarda il gas, essendo un dati sensibili bisogna sempre astenersi dal fornirli a voce e ad uno sconosciuto.

Grazie a questi due codici è infatti possibile identificare tutte le attività legate alla propria fornitura.


Quali sono gli obblighi di un call center all’atto della chiamata?



La normativa vigente, in tema di contatti e comunicazioni commerciali, stabilisce che un operatore telefonico, oltre ad identificarsi, prima di contattare telefonicamente un utente, deve far precedere la chiamata da un sms o un’ e-mail dove sono presenti le condizioni che entreranno in vigore nel mese successivo, così il cliente avrà il tempo necessario per recedere dal precedente contratto o semplicemente passare ad un’offerta più vantaggiosa senza però rischiare di incorrere in sanzioni, penali o costi aggiuntivi.




Quali informazioni deve fornire un call center? Vediamo insieme.


La visibilità del numero è il primo obbligo al quale un call center deve adempiere, proprio ai sensi della L.5 del 2018.

Ciascun intervento telefonico rivolto a numeri fissi o mobili per finalità commerciali e/o promozionali deve garantire il riconoscimento della linea chiamante.


L’AGCOM - Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni - ha stabilito che il prefisso 0844 debba essere utilizzato per identificare le chiamate telefoniche con finalità di marketing, ricerche di mercato, vendita o comunicazione commerciale.

Ad oggi però è prevista anche la possibilità per i call center di utilizzare numeri differenti dal codice 0844, ma rimane il vincolo che ciascun operatore sia contattabile tramite numeri specifici.


La comunicazione previa chiamata è anch'essa d’obbligo, ciò significa che qualsiasi operatore, prima di contattare un utente, deve far precedere la telefonata da un sms o un’email all’interno dei quali devono essere esplicitamente spiegate le condizioni contrattuali che solitamente entrano in vigore il mese successivo, è proprio così che il cliente ha la possibilità di cambiare offerta o recedere da un contratto salvandosi da eventuali sanzioni.


L’operatore deve sempre necessariamente indicare il Paese dal quale effettua la chiamata, anche se si tratta del territorio italiano.


Secondo l’art. 13 e 14 del GDPR ogni utente deve necessariamente ricevere informazioni relative al trattamento dei dati personali, ciò significa che tale obbligo può essere assolto anche all’inizio di una telefonata.


La truffa più comune.


La truffa del ‘Si’ l’abbiamo citata ad inizio articolo, sembra assurdo ma purtroppo ad oggi è quella più utilizzata e denunciata dai consumatori italiani.

Quando si riceve una telefonata da call center, l’esempio classico di truffa del Si è rappresentata dall’ingenuità di un utente nel rispondere a domande apparentemente innocue quali:

Lei è il Signor XY?” a questa domanda bisogna evitare di rispondere con un’affermazione e rispondere con una domanda come ad esempio:

Lei chi è?” o con una risposta equivalente del tipo “Sono io”.




Cosa fare se si è vittimi di una truffa telefonica


La truffa, salvo alcune eccezioni, non è un reato procedibile d'ufficio e di conseguenza per la punizione del colpevole è necessario che la vittima sporga querela alle competenti autorità.

Se successivamente ad una telefonata, dovesse arrivare una bolletta con un operatore differente da quello precedente, e dal quale non avevamo richiesto alcun contratto di fornitura, si è di fronte ad una violazione dell’art.640 del Codice Penale.

In questo caso si consiglia di sporgere denuncia alle forze dell’ordine, esiste un fac simile scaricabile dal sito di Studio Cataldi e inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno disconoscendo il contratto.


Come ricevere informazioni o cambiare gestore in sicurezza?


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