I Micro Moments: se li conosci li sfrutti
Il mobile ha cambiato profondamente le leve psicologiche del digital marketing, dando alla luce nuove creature: i micro-moments.
I MM rappresentano i Big Data del mondo digital, a loro dobbiamo la formazione della generazione C, la popolazione sempre connessa.
Si tratta di tutti quegli istanti nell’arco della giornata, durante i quali assaliti da una curiosità impellente, nutriamo il nostro pensiero con un tuffo nella rete.

Imparare a conoscerli significa partorire digital strategies e una customer journey a prova di sistema evolutivo.
Il 96% della popolazione consulta internet per risolvere ogni dubbio, di questi già nel 2017 un buon 70% utilizzava uno smartphone, oggi il 50% utilizza direttamente la ricerca vocale, e secondo Google, il 36% degli acquisti avviene tramite mobile.

Dal soddisfacimento di un MM si generano spesso nuovi leads, conoscenza di un brand e addirittura e-commerce non pianificato.
Ogni azienda dovrebbe perciò capire quali MM sfruttare intersecandoli con la propria mission.
Quali e quanti MM sono stati individuati ad oggi?
Principalmente 4:
I-Want-to-Know Moments - voglio sapere
I-Want-to-Go Moments - voglio andare
I-Want-to-Buy Moments - voglio acquistare
I-Want-to-Do Moments - voglio fare
Come utilizzarli nel Marketing?
Se a cambiare sono le abitudini dell’utente, allora anche la strategia di marketing dovrà adattarsi a nuove abitudini, ovvero dovrà avere un intento, acquisire velocità, essere contestuale.
Il 40% degli utenti ha dichiarato di non aspettare più di 4s per il caricamento di un sito, ed il 67% di abbandonare il form se i dati da rilasciare sono troppi.
Dunque bisogna essere mobilifriendly garantendo risposte istantanee ed il meno invadenti possibili nelle azioni mirate alla generazione di leads.
Il contesto è altrettanto importante, deve infatti rispecchiare la reale necessità del consumatore.
L’ 80% dei consumers dichiara infatti di ricercare tutte le informazioni possibili su internet prima di acquistare un prodotto, indipendentemente dalla decisione di completare il purchase online o in store.
⅔ dei prospects fanno ricerche su internet dopo aver visto un annuncio pubblicitario, se non si è presenti con le giuste informazioni, si saranno persi possibili acquirenti.
Bisogna che l’intento di vendita soddisfi realmente le esigenze d’acquisto, l’unico modo è quello di infilarsi nei panni del buyer e pensare a quale dei nostri canali di marketing potranno raggiungerlo e dunque soddisfare i suoi interessi.
Come scegliere il canale di marketing? Il ragionamento valido è sempre quello di fingersi un buyer:
Se si desidera scoprire: campagne display di google, cartellonistica, video youtube
Se si desidera cercare qualcosa: social ADS, instagram influencer, seo, sitoweb, review.
Se si vuole decidere: remarketing e customer service
Se si desidera acquistare: checkout veloce e intuitivo, integrazioni dei metodi di pagamento, delivery precisa e puntuale.
Se si desidera essere sempre informati: blog, form, newsletter.
Ogni azienda deve perciò capire quali micro-moments sfruttare intersecandoli con la propria mission.
Engagement e conversione tramite contenuti di flusso.
I latini dicevano: “Carpe diem”
La generazione C urla:” Stay tuned!”
