Franchising o store indipendente? Un dilemma risolto.
In seguito alla crisi finanziaria globale del 2008, e che inizialmente aveva generato una forte turbolenza nel mercato dei prodotti strutturati per poi estendersi all’intero sistema finanziario, paradossalmente il settore franchising ha visto un incremento della nascita di punti vendita, vantanndo un +12% di nuove aperture e registrando fatturati fino ad +5%, mostrandosi così una delle attuali leve del retail.

Oggi il quotidiano online Quifinanza sostiene che la scelta dell’apertura di un franchising sia un ottimo investimento economico, ricordando come grazie alla Legge Bersani, l’iter burocratico sia divenuto semplice e snello, il decreto ha infatti liberalizzato le attività commerciali aprendo le gabbie a tutti i procedimenti amministrativi che bloccavano le iniziative commerciali.
Ma non solo, se spesso a bloccare il progetto di affiliazione è l’errata concezione che tra franchisor e franchisee vi sarà sempre un rapporto di subordinazione in cui l’affiliato è parte debole senza diritti e garanzie, oggi il garante in senso contrario si mostra nero su bianco ed è rappresentato dal contratto di franchising, regolato dall’ articolo 1 della legge n.129 del 6 maggio 2004, e che per sua natura, tutela il futuro affiliato in quanto parte economicamente più debole.
Ma parlando di economia rispondiamo alla domanda che preoccupa molti papabili franchisee:” Cosa ci guadagna un franchisor e cosa invece un dealer che tra l’apertura di un punto vendita autonomo ed il franchising decide di optare per la seconda possibilità?”
Secondo Reting, società specializzata nella crescita di piccole società in realtà nazionali e internazionali, ogni franchisor in seguito allo sviluppo della propria attività guadagna solo in parte nella vendita diretta dei propri prodotti, ricavo importante è quello ottenuto tramite le vendite indirette generate dalle prestazioni dei negozi affiliati, dunque è nell’interesse di ogni franchisor creare le condizioni affinché un dealer ritenga interessante la proposta di apertura di un franchising e tutelarlo affinchè il suo sogno divenga una realtà di successo.

Un franchisor ha due tipologie di guadagno: la fee d’ingresso o diritto d'entrata, la cui cifra è a discrezione del franchisor in base ai servizi messi a disposizione del punto affiliato, poi vi è una forma di guadagno variabile derivante dalla royalty ovvero una percentuale ( la quota fissa mensile è possibile ma entrata in disuso) che si va ad applicare sul fatturato totale del punto vendita affiliato.
Dunque è ancora più chiaro come per un franchisor sia di estrema importanza aiutare i propri franchisee a generare vendite e avere successi continui e costanti.
Ma perché il Franchisor richiede una quota di ingresso?
Durante la fase di avvio, il franchisor cura l’avvio dell’attività del franchisee attraverso importanti attività di comunicazione e marketing, ed è giusto sottolineare che queste non solo non so mai casuali bensì frutto di studi accurati, e ritenute valide in quanto hanno funzionato nella fase “pilota” del franchising e dunque hanno subito le dovute correzioni e implementazioni.
Perciò tali attività fanno sì che più che una quota di ingresso si possa parlare di un vero e proprio investimento.
E chi apre una propria attività ha vita facile?
Chi invece apre un negozio in proprio dovrà caricarsi psicologicamente e fisicamente di scelte importanti, come ad esempio i professionisti ai quali rivolgersi per lo sviluppo del marchio, lo studio della sua divulgazione nel mercato e tutte le attività promozionali legate alla specifica buyer persona e al target mensile necessario per ottenere un ricavo.
Lo store indipendente non ha alcun tipo di supporto fisico o psichico, a meno che non sia il dealer stesso a procurarselo, caricandosi anche della faticosa ricerca e scelta di professionisti del settore e, rischiando ovviamente, di rivolgersi alle persone sbagliate.
Il dealer avrà a suo carico tutte le pratiche burocratiche dovendo in parte affidarsi ai legali che lo affiancheranno, ma anche partecipando attivamente a gran parte delle decisioni.
Lavorare in proprio sicuramente è un vantaggio per quanto riguarda la conoscenza del mercato territoriale, tuttavia qualore vi fossero delle valutazioni errate o sviste causate da inesperienza, riuscire a rimediare può significare vedere la perdita di guadagni e, ancora, l’investimento in risorse fisiche ed economiche.
Quali vantaggi immediati nell'apertura di un franchising?
Un franchisor è portavoce di best practice che inevitabilmente verranno fornite al franchisee, il passaggio di consegne comprende infatti tecniche di vendita e formazione pre e post apertura per i nuovi addetti ai lavori.
Il franchisee è vincolato nella scelta dell’arredo, ma ciò significa risparmiare su tutte le spese che comporta la costruzione dell’immagine estetica di un punto indipendente.
Siamo nell'era digitale, perciò un marchio già conosciuto solitamente ha una serie di seguaci che non aspettano altro di avere quel punto sotto casa, perciò non solo la fidelizzazione è assicurata, ma in più il dealer potrà saltare tutta la parte legata alla lead generation.
Gli acquisti di prodotti da parte del franchisor avvengono sempre a prezzi inferiori, con l'aggiunta spesso di importanti benefit, inoltre al fine di agevolare gli affiliati, è pratica comune la concessione fatta al franchisee di poter restituire l'invenduto senza dover pagare alcuna somma.
I vantaggi nell’apertura di un franchising possono essere così riassunti:
Il Franchisee riceve supporto e consulenza da parte del Franchisor;
Il Franchisee riceve assistenze pre e post apertura;
È prevista formazione iniziale e soprattutto costante nel tempo;
I prodotti presenti in store sono già il risultato di un fruttuoso collaudo;
La fatica è dimezzata grazie all’utilizzo di un brand avviato;
Alto tasso di fidelizzazione senza dispendio di tempo, energia e risorse;
Attività di marketing e pubblicità a cura del franchisor;
Bassissimo tasso di fallimento rispetto un’attività indipendente;
Chiariti i vantaggi legati all’apertura di un franchising, rimane un solo aspetto da curare, ovvero la scelta del tipo di prodotto che si vorrebbe commercializzare e la scelta di un franchisor di successo.
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