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Franchisee: il nuovo volto dell'imprenditoria

  1. Dipendente, lavoratore autonomo imprenditore o franchisee?

  2. La normativa italiana per il franchising

  3. I numeri del franchising nel 2022

  4. Vantaggi per il franchisee

  5. Quale franchising scegliere?


Lavoratore dipendente, lavoratore autonomo, titolare d’impresa o investitore?

Per chi sceglie la formula in franchising, diventando dunque un franchisee, nel 2023 il risultato è quello di riuscire ad indossare un vestito cucito su misura, poichè il risultato nel medio e lungo termine sarà quello di rivestire tutte queste figure, godendo però della tranquilittà di chi può contare sui benefici derivanti dalla possibilità di poter contare su una formula commerciale già rodata e collaudata nel mercato.

Il dipendente è per definizione, colui che guadagna uno stipendio lavorando per una terza persona, il lavoratore autonomo è un professionista che si assume quotidianamente la responsabilità del successo dei propri guadagni, il titolare di una impresa investe risorse economiche in un’attività in comunione con un socio o in totale autonomia, mentre l’investitore è il vero e proprio generatore di fondi.

Essere un franchisee - se si sceglie di rivolgersi al franchising giusto - significa potersi concedere la libertà di crescere professionalmente ogni giorno, molte sono infatti le società che desiderano e pretendono di avere soci e personale formato, erogando perciò formazione continua ai propri affiliati.

Spesso la casa madre richiede al franchisee un investimento iniziale, che in alcuni casi viene restituito dopo un periodo di tempo prestabilito, ciò significa che l’affiliato è in parte titolare del franchising che decide di aprire.


Assofranchising sottolinea che il significato del termine franchising è “franchigia” o “privilegio” ed in Italia tale privilegio è regolato dalle legge del 6 maggio 2004, che in termini generali, stabilisce la durata del contratto e ne fissa la durata minima e massima, contemplando obblighi e sanzioni della parti in causa, prevedendo anche la protezione dalla possibilità di false informazioni fornite durante la trattativa precontrattuale.

Questa formula commerciale prevede infatti una stretta cooperazione tra le due parti che saranno unite dallo stesso scopo finale: rendere l’attività un successo, e in un mercato in continua evoluzione ciò significa per il franchisee garanzia di assistenza permanente da parte del franchisor.


Secondo FranchisingFarm ad oggi in Italia i franchising affiliati sono più di 50.000 e 900 sono i franchisor sparsi nel nostro territorio, numeri che hanno regalato l’opportunità di poter entrare nel mondo del lavoro a più di 200.000 dipendenti, muovendo così un giro d’affari post pandemia che ha prodotto 24 miliardi di euro.


Essere in proprio per gli inesperti del retail è sinonimo di libertà ma la realtà è che significa avere come minimo un business plan a prova di bomba!

I franchising seri oltre ad un business plan collaudato, prevedono anche la presenza di un piano marketing strutturato, al fine di poter garantire successo e prosperità a tutti i suoi affiliati.

Come riportato fa PrivataAssistenza le tipologie di franchising esistenti sono principalmente tre: Il franchising dedicato ai prodotti, il franchising destinato ai servizi, ed i franchising industriale o di produzione.


Chi normalmente apre un’attività in proprio deve:

  • Immaginare il prodotto o servizio che vuole erogare;

  • Fare uno studio approfondito del mercato;

  • Immaginare e strutturare il brand;

  • Sostenere tutte le spese di avviamento dell’attività ;

  • Lavorare nella diffusione del brand nei due anni successivi all’apertura dello store.


Chi decide invece di aprire un franchising gode:

  • Della reputazione consolidata dell’azienda madre;

  • target di riferimento;

  • Il marchio, l’arredo e la location che saranno il frutto di uno studio accurato del franchisor.

Stesso discorso vale per la pubblicità che è quella studiata e preparata dall’ufficio marketing interno all’azienda.

Ma non solo, secondo FranchisingFarm rispetto le difficoltà note riguardanti l’investimento iniziale, qualsiasi banca si mostra molto più facilmente disponibile al credito contando sul benestare di una grande azienda e ritenendo così minori i rischi e maggiori i benefici.


Un esempio virtuoso del settore è il franchising Be1 Store non a caso presente nel noto portale Infofranchising, un franchising monomarca e multiservizi, in grado di rispondere a più segmenti di clientela e che rispecchia l'ideale di un business etico, ovvero con il volto totalmente green.

All’interno del Be1 store è infatti possibile trovare soluzioni adatte alle esigenze di più segmenti di consumatori, dalle famiglie alla new generation finanche alle Part.Iva.

All’interno del Be1 store l’affiliato troverà partner di rilievo nazionale in grado di offrire i migliori prodotti presenti nel mercato energetico, telecomunicazioni e rigenerato.

Dalla connettività a prodotti smartBe1 store è il franchising del futuro.

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