SWOT, una parola inglese famosa nel mondo retail, acronimo americano di Strenghts/Punti di forza, Weakness/Punti di debolezza, Opportunities/Opportunità, Threats/Minacce.
Uno strumento poliedrico, poiché utile per la risoluzione di problematiche aziendali ma sfruttabile anche per la personale crescita professionale.
Perché introdurre l’utilizzo sistemico dell’analisi SWOT in azienda?
Sicuramente per pianificarne la crescita, difenderla dai punti di debolezza e aiutarla a diventare più forti rispetto ai propri competitors.
Potremmo dunque dire, che il mainframe è quello di raggiungere il proprio KPI riuscendo a prendere le decisioni migliori, identificando le strategie da mettere in atto per potenziare le risorse interne.
In altre parole, l’utilizzo di tale strumento consente ai project manager di ragionare a mente fredda, stabilire degli obiettivi da raggiungere riuscendo a mantenere una sorta di controllo rispetto le variabili interne ed esterne alla propria organizzazione aziendale.
Nel particolare con variabili interne, si intendono tutti i fattori di crescita e disturbo che sono già parte del sistema interno aziendale e rispetto le quali è possibile intervenire, come ad esempio la formazione del personale aspetto che andrebbe necessariamente curato sistematicamente insieme al grado di soddisfacimento psichico delle mansioni svolte dal proprio organico, poiché nel tempo specialmente nelle startup possono crearsi dinamiche negative causate dai ritmi stressanti, molto simili al burn out e che rischiano di diventare un punto debole, ne è esempio l’alto tasso di turnover causato dalla ripresa di lavoro post pandemia, fattore che ha causato grandi problemi specialmente nelle piccole realtà, situazioni in cui i dealers trovano grande difficoltà nel ritagliare il tempo per ricerca di personale e successiva formazione.
Quelle esterne invece, sono le più difficili da tenere sotto controllo, non solo perché fisicamente estranee all’azienda ma perché queste sono concretamente difficili da identificare.
A questo proposito è molto utile un’analisi PEST strumento significativo al fine di poter potenziare i processi decisionali.
Quali sono i vantaggi dell’analisi SWOT?
Prendersi del tempo per analizzare la situazione aziendale può essere noioso e dispendioso, tuttavia i benefici sono chiari e riassumibili in 3 punti principali:
Qualità delle informazioni ricevute, resa possibile dalla profondità delle informazioni ricevute e dalla loro interpretazione che inevitabilmente genera puntuale delineazione di nuove strategie
Aumento visibile dell’efficacia delle azioni ex novo intraprese dall’azienda
Consenso tra gli attori coinvolti nell’organigramma aziendale rispetto alle strategie da abbondare e quelle nuove da adottare.
Ovviamente esiste sempre un rovescio della medaglia e noi di Be1 per onestà intellettuale indicheremo anche i possibili svantaggi legati all’adozione di una tecnica piuttosto che un’altra.
Nel caso specifico, il rischio principale è quello legato all’acronimo in sè, la formula è smart ma ciò non significa che il suo utilizzo debba essere superficiale e veloce, i pericoli di un’analisi SWOT poco approfondita sono infatti 3:
Descrizione semplicistica della realtà aziendale
Ricorso a scelte o procedure troppo soggettive da parte del team aziendale e legate più a fattori qualitativi (emotivi ) che quantitativi (numeri alla mano ) o il contrario
Rischio di uno scollamento tra le decisioni prese politicamente e le azioni messe in atto concretamente, questo fattore ovviamente è legato al contesto dunque alla qualità delle comunicazione tra il personale interno
Quali sono gli aspetti da analizzare?
Per evitare analisi semplicistiche ed essere sempre più accurati, è bene evidenziare sia l’aspetto materiale che immateriale caratterizzante in positivo o in negativo un determinato oggetto di analisi, ovvero raccogliere dati di carattere oggettivo che comprendono dunque risultati quantificabili numericamente come il grado di traffico e di vendite di un e-commerce ma anche aspetti di tipo soggettivo come ad esempio il grado di soddisfazione insoddisfazione del personale ma anche del cliente, ricerche sui competitors sulla buyer persona etc...
Altro aiuto non da poco e la verifica di corrispondenza e di conversione, ovvero, cercare di far corrispondere le opportunità con i punti di forza, arrivando così a sottolineare i vantaggi o se piuttosto si desidera trasformare le minacce o colmare eventuali carenze in opportunità.
Un esempio di strategia di conversione è sotto i nostri occhi tutto il giorno, delineate dalla esigenze degli stores legate al quadro confusionario e minaccioso causato dai cambiamenti scatenati dal post lockdown, e che ha comportato l’esigenza di individuare nuovi mercati e di reinventarsi in poco tempo e velocemente per stare in target con le esigenze del consumer medio.
Come funziona nel concreto l’analisi SWOT?
Dopo aver raccolto i risultati, e fatte le prime osservazioni legate al caso, messi all’interno di una matrice dove vengono analizzati e confrontati, così da sviluppare strategie di business realmente appropriate.
Come si crea una matrice SWOT?
Il passo fondamentale e spesso sottovalutato dalle aziende, è quello di riunire il proprio team, o perlomeno il rappresentante per ogni dipartimento dell’azienda, così che il brainstorming possa restituire davvero uno specchio della realtà interna.
Il secondo step è la creazione di una vera e propria tabella visiva, in cui inserire le 4 sezioni SWOT e all’interno della quale andranno poi declinati i punti identificati sia in positivo che in negativo.
Poiché solitamente ciascuno dei punti identificati diventa grande fonte di ispirazione, è necessario muoversi con ordine e identificare potenziali connessioni tra i punti della matrice.
Esempio: “I punti di forza identificati, possono essere forza motrice al fine di aprire nuove opportunità? Le debolezze identificate possono essere corrette in tempo ed diventare elemento per anticipare eventuali minacce?”
Altro dato importante è quello di stabilire le priorità aziendali, come detto prima l’entusiasmo causato da un buon brainstorming ma anche l’ansia causata dall evidenza di criticità, porta al nascere di tante idee e tante iniziative differenti, bisogna perciò capire cosa porre in cima alla piramide, cosa e come a cascata può influenzare gli altri fattori e a volte, cosa invece bisogna abbandonare a priori.
Questi ragionamenti servono sia per capire come e quando investire il proprio budget, ma anche il proprio tempo e le proprie risorse, un pò come una vera e propria partita di scacchi.
Vediamo un esempio di Analisi SWOT
Partiamo prendendo in considerazione un’analisi dei fattori influenzanti:
La presentazione dovrebbe mostrare chiaramente i punti di forza interni ed esterni, quelli interni riguardano un personale con molte skills, il ciò consente che i ruoli siano smart, ovvero che possano essere facilmente intercambiabili tra loro, altro fattore interno importante riguarda la qualità dei prodotti oggettivamente molto alta e questo fattore viene riconosciuto all’esterno, traducendosi in un punto di forza esterno ovvero le recensioni positive che vengono lasciate dagli utenti.
Le debolezze interne riguardano invece la poca conoscenza tra i membri del team, ciò si traduce in una chiara dispersione di energie e di tempo e consequenzialmente di denaro, come detto precedentemente, i prodotti sono di alta qualità, ciò fa sì che il costo sia maggiore rispetto a quello dei competitors e chiaramente alto, traducendosi quindi in una possibile minaccia esterna; altro punto di debolezza esterno è sicuramente la poca conoscenza del brand, fattore che ovviamente in un momento in cui l’e-commerce è la prima fonte di guadagno può trasformarsi in una minaccia importante.
Come potenziare i punti di forza ed eliminare le eventuali minacce?
Oggi una strategia efficace è l’influencer marketing, ovvero l'azienda potrebbe inviare un pacco-regalo ad un noto influencer o addirittura stringere una partnership, in questo modo sicuramente otterrebbe pubblicità e dunque visibilità del brand, riconoscimento esterno della qualità del prodotto e fiducia da parte dei clienti che magari abbandonano il carrello per paura di frodi.
Altra potenzialità è quella di stringere delle partnership con aziende affini, ad esempio, se l’azienda in questione si occupa di vendere profumi, potrebbe stringere una partnership con un e-commerce di accessori per uomo e donna, aumentando non solo la propria visibilità, ma potendo ovviare così al problema del costo alto del prodotto offrendo ad esempio una percentuale di sconto sui prodotti dell’azienda partner ogni totale di spesa di profumi.
Per quanto riguarda la minaccia interna riguardante la poca conoscenza tra i vari membri del team, nel caso di una startup è possibile ovviare a questo problema iniziando a pensare in ottica aziendale, ovvero organizzando sporadicamente cene o aperitivi aziendali dal vivo, momenti di formazione condivisa ed utilizzo dei vari canali social per mantenere forte il legame tra i membri del team.
In Conclusione, l’analisi SWOT può realmente diventare un fattore di crescita e sviluppo del business, valutando l’impatto di ogni decisione e azione intrapresa.
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